Nel 2020 la popolazione italiana è diminuita di circa 180.000 persone a causa dell’impatto della pandemia di Covid-19 scendendo a 59.449.527 abitanti. 

Dal dopoguerra la popolazione italiana è sempre cresciuta fino al 2014 arrivando a superare i 60 milioni di persone, nonostante il tasso di crescita della popolazione fosse rallentato gradualmente negli ultimi decenni.

Ma partire dal 1993 il numero di decessi sempre più superava quello delle nascite, e il cambiamento naturale della popolazione è stato negativo per 27 anni consecutivi (con l’eccezione del 2006).

Dal 2011 al 2020 il numero dei decessi ha superato quello delle nascite di oltre 1.500.000 persone.

La variazione complessiva nel decennio (positiva, peraltro, di appena 276.000 abitanti in più tra gennaio 2012 e gennaio 2021) è quindi dovuta al saldo migratorio netto che è stato positivo (+ 1.828.826).

Dal 1991 al 2000 il saldo degli immigrati è stato di +346.343 persone, di +2.537.478 dal 2001 al 2010, di circa 2 milioni di persone dal 2011 al 2020  (+1.987.777).

Ma anche la migrazione netta è diminuita nel corso del 2020 rispetto al 2019.

Come conseguenza diretta di questi fenomeni, la quota di persone anziane continua a crescere.