Le malattie del sistema circolatorio sono una delle principali cause di mortalità in tutti gli Stati membri della UE, dove nel 2016 sono stati registrati 1,680 milioni di decessi dovuti a malattie del sistema circolatorio.

Tale cifra è pari a circa il 35 % di tutti i decessi, una percentuale molto più elevata rispetto alla seconda causa di morte più diffusa: il cancro (complessivamente circa il 25 %).

All’interno dell’UE, i tassi di mortalità standardizzati per tutte le forme di malattie del sistema circolatorio negli uomini sono stati costantemente più elevati di quelli delle donne

 

 

In Italia nel 2016 si sono verificati quasi 220.000 decessi per malattie del sistema circolatorio (somma di diverse patologie). La principale causa singola di morte è in assoluto la cardiopatia ischemica (circa un terzo di tutte le patologie cardiovascolari)

I decessi per neoplasie maligne (diverse patologie) in Italia sono stati circa 170.000.

In Italia, la mortalità per le malattie del sistema circolatorio è la più frequente, e costituisce il 38% di tutte le morti. Nella popolazione adulta (35-74 anni) il 23% delle morti è causato da malattie cardiovascolari; in particolare, il 9% è dovuto a malattie ischemiche del cuore e il 5% a malattie cerebrovascolari (dati Istat relativi al 2012).

 

Nel 2018 i tassi di mortalità standardizzati per le malattie del sistema circolatorio erano sistematicamente più elevati per gli uomini che per le donne in tutti gli Stati membri dell’UE. Il tasso di mortalità standardizzato dell’UE per le malattie del sistema circolatorio era di 370 decessi per 100 000 abitanti nel 2016, con un tasso di mortalità per gli uomini di circa 1.4 volte superiore a quello delle donne. Tra la popolazione maschile si sono registrati 112,7 casi per ogni 100.000 abitanti in Italia contro una media UE di 162,4. Tra le donne i casi sono stati 57,9 in Italia contro una media di 88 nella UE per ogni 100.000 abitanti.Inizio moduloFine modulo

I divari maggiori tra i sessi sono stati registrati negli Stati membri baltici, in Romania e Slovenia, dove la percentuale di donne che muoiono per malattie del sistema circolatorio era compresa tra 11.1 e 15.4. punti percentuali superiore a quelli degli uomini. Lo squilibrio di genere è stato relativamente elevato anche in Croazia e Polonia (10.6 e 9.6 punti percentuali).

I decessi per malattie del sistema circolatorio diventano più frequenti nelle fasce di età avanzate, come peraltro per la stragrande maggioranza delle cause di morte.

Il rischio di morte delle donne a causa di malattie del sistema circolatorio è relativamente basso prima dei 65 anni di età, e la maggior parte dei decessi tra le donne a causa di tali malattie si è verificata dopo i 65 anni di età.

Nel 2018 i tassi di mortalità standardizzati più elevati per le malattie cerebrovascolari sono stati registrati in Bulgaria, Lettonia, Romania, Lituania e Croazia. I tassi più bassi sono stati registrati in Francia (dati del 2016), Lussemburgo e Spagna;

 

In Bulgaria nel 2018 Il tasso di mortalità standardizzato per le malattie cerebrovascolari è stato circa 5 volte superiore a quello della Francia nel 2016 (con il tasso più basso).

Le malattie cardiovascolari sono le principali causa della morte nell’UE. Essi coprono un ampio gruppo di problemi medici che interessano il sistema circolatorio (cuore e vasi sanguigni), spesso derivanti dall’aterosclerosi, dalla formazione anomala di placche — costituita, tra i costituenti, dal colesterolo o dalle sostanze grasse — che si deposita sulle pareti interne delle arterie di una persona. Tra le malattie più comuni che colpiscono il sistema circolatorio figurano le malattie ischemiche del cuore (infarti cardiaci) e le malattie cerebrovascolari (ictus).

Le malattie del sistema circolatorio:

  • Malattie ipertensive (0901);
  • Angina pectoris (0902);
  • Infarto miocardico acuta (0903);
  • Altre malattie ischemiche del cuore (0904);
  • Cardiopatie polmonari e malattie a circolazione polmonare (0905);
  • Disturbi conduttori e aritmie cardiache (0906);
  • Insufficienza cardiaca (0907);
  • Malattie cerebrovascolari (0908);
  • Aterosclerosi (0909);
  • Vene varicose delle estremità inferiori (0910);
  • Altre malattie del sistema circolatorio (0911)

 

Tabella 1: Cause di morte — malattie del sistema circolatorio, residenti, 2018
Fonte: Eurostat. (hlth_cd_aro) and (hlth_cd_asdr2)

Tabella 2: Tassi di mortalità standardizzati — malattie del sistema circolatorio, residenti, 2018
(per 100 000 abitanti maschi/femmine)
Fonte:’ Eurostat. (hlth_cd_asdr2)

Le cause di morte sono classificate in base al cosidetto Elenco europeo “ristretto” (86 cause), che si basa sulla statistica internazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati (ICD). Il capitolo IX dell’ICD riguarda le malattie del sistema circolatorio:

I00-I02 febbre reumatica acuta;
I05-I09 Malattie del cuore reumatico cronico;
I10-I15 Malattie invasive;
I20-I25 Malattie del cuore ischemico;
I26-I28 Malattie cardiache polmonari e malattie a circolazione polmonare;
I30-I52 Altre forme di cardiopatie;
I60-I69 Malattie cerebrovascolari;
I70-I79 Malattie di arterie, arterie e capillari;
I80-I89 Malattie di vene, vasi linfatici e linfonodi, non classificati altrove;
I95-I99 Altri disturbi del circolatorio non specificati.

La causa di morte è ciò che ha avviato il processo conclusosi poi con la morte di una persona. Va rilevata per legge per ogni deceduto.  In Italia e nella massima parte degli Stati è certificata da un’organizzazione sanitaria, sociale e/o statistica pubblica. Il trattamento scientifico delle cause di morte è correntemente indicato come studio della mortalità. La rilevazione sistematica delle cause di morte si è diffusa nei diversi stati moderni dal XVIII secolo; intorno al 1850 fu posta l’esigenza di rendere omogenee le rilevazioni; nel 1893 fu adottata la Classificazione Internazionale delle Malattie e delle Cause di Morte (ICD), di cui oggi si usa la decima revisione (ICD-10).

A partire dal 1990, l’Institute for Health Metrics and Evaluation dell’Università di Washington coordina le statistiche sulle cause di morte e morbilità del Global Burden of Disease Study, un progetto internazionale che coinvolge diverse istituzioni di una cinquantina di paesi. Nel 2016 le cause più comuni di morte sono state le cardiopatie ischemiche (17,33%), la broncopneumopatia cronica ostruttiva (5,36%), l’ictus emorragico (5,19%), l’ictus ischemico (4,92%) e le demenze (4,36%), anche se i dati cambiano in base all’area geografica considerata: nei paesi con un basso indice di sviluppo umano la principale causa di morte è stata rappresentata dalle infezioni alle vie aeree inferiori (8,15%), nell’Africa centrale dalla tubercolosi (9,94%), nell’Africa meridionale dall’AIDS (28,66%) e nell’Africa occidentale dalla malaria (14,41%). Nella seguente tabella sono riportate le principali cause di morte con il codice con cui sono identificate nel sistema di classificazione dell’IHME e la loro frequenza percentuale sul totale dei decessi che si sono verificati nel 2016.

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